Pandoro, qual è il migliore? La classifica di Altroconsumo: due sorprese sul podio (e anche agli ultimi posti), ecco di quali si tratta.
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, sui banchi dei supermercati italiani è già iniziata la corsa al dolce tipico del periodo: il pandoro, protagonista indiscusso accanto al panettone. Ma come orientarsi nella scelta del pandoro migliore? L’associazione Altroconsumo ha recentemente pubblicato una classifica aggiornata, basata su rigorosi test di laboratorio e degustazioni di consumatori, che mette in luce le eccellenze e alcune sorprese tra i marchi più diffusi.
Classifica Altroconsumo: qualità e rapporto prezzo in primo piano
Secondo Altroconsumo, per poter chiamare un dolce pandoro è necessario rispettare una ricetta tradizionale e rigida, che ne garantisce la qualità. In particolare, l’impasto deve contenere almeno il 20% di burro, escludendo l’uso di altri grassi, fatta eccezione per il burro di cacao, considerato un ingrediente pregiato. Le uova utilizzate devono essere di categoria “A” e garantire almeno il 4% di tuorli nell’impasto. Fondamentale è inoltre l’utilizzo di lievito naturale, che conferisce al pandoro il caratteristico aroma leggermente acidulo, oltre ad aromi come vaniglia o vanillina. Gli ingredienti ammessi possono includere latte e derivati, malto e alcuni additivi come emulsionanti e conservanti per migliorare la consistenza e la conservabilità del prodotto.

La classifica di Altroconsumo sui migliori pandori – parcopreistorico.it
Un pandoro ben realizzato presenta una forma a stella ottagonale con coste nette e regolari, una superficie dorata e asciutta senza tracce di unto, e un interno soffice, asciutto, con una struttura uniforme e un colore giallo intenso, segno dell’uso generoso di burro e uova. Al profumo dovrebbe prevalere una delicata nota di vaniglia e burro, senza sentori troppo forti o acidità. Per esaltare al massimo il sapore, consigliato è l’uso dello zucchero a velo aggiunto il giorno precedente, preferibilmente aromatizzato con vera vaniglia nelle versioni artigianali.
Tra i dieci pandori testati, il primo posto è stato conquistato dal Pandoro Tre Marie, con un punteggio di 69 su 100 e un prezzo medio di 14,06 euro per 750 grammi. Questo prodotto si distingue per un equilibrio perfetto tra gusto tradizionale e qualità degli ingredienti. Al secondo posto si posiziona il pandoro Conad (punteggio 67, prezzo 5,60 euro), seguito dal Favorina di Lidl (63 punti, prezzo 4,99 euro). Questi due ultimi sono stati etichettati come “miglior acquisto” grazie a un ottimo rapporto qualità-prezzo, dimostrando che è possibile conciliare qualità e convenienza.
La top five si completa con il Melegatti Originale (62 punti, prezzo 7,95 euro) e un terzetto che condivide il punteggio di 61: il Maina (7,18 euro), il Motta secondo Bruno Barbieri (13,89 euro) e il Bauli di Verona (8,21 euro). Questi ultimi rappresentano il cuore della tradizione dolciaria italiana, mantenendo standard qualitativi elevati pur con differenze di prezzo e gusto.
Sorprese e note negative: i pandori meno apprezzati
Interessanti anche le posizioni in fondo alla classifica, dove troviamo il Balocco (60 punti, prezzo 6,99 euro), il Bistefani (58 punti, 5,19 euro) e infine il Paluani di Verona, che chiude con 54 punti e un prezzo di 10,72 euro. Nonostante il punteggio più basso, anche questi pandori ottengono una valutazione di “qualità media”, confermando che, al netto delle differenze, i panettoni e i pandori in commercio risultano tutti genuini e sicuri.
La classifica di Altroconsumo rappresenta dunque un prezioso riferimento per gli italiani che vogliono scegliere consapevolmente il proprio dolce natalizio, bilanciando gusto, tradizione e convenienza. Tra le molteplici opzioni disponibili, è possibile individuare prodotti eccellenti anche a prezzi contenuti, così come riconoscere le peculiarità di alcuni marchi storici che continuano a segnare la tradizione gastronomica del Natale italiano.
I migliori pandori secondo Altroconsumo - parcopreistorico.it






