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Rottamazione quater, scatta il pugno duro: chi non paga rischia tutto, la via d’uscita è una sola

rottamazione quaterRottamazione quater, scatta il pugno duro: chi non paga rischia tutto, la via d'uscita è una sola - parcopreistorico.it

Rottamazione quater in scadenza: chi non paga rischia la perdita dei benefici. Ecco cosa sapere e come mettersi in regola.

La rottamazione quater è ormai vicina alla scadenza e le autorità fiscali richiamano l’attenzione dei contribuenti. Entro il 30 novembre, o considerando il termine di tolleranza fino al 9 dicembre, è previsto il pagamento della rata per chi ha aderito alla definizione agevolata. Per molti, questo appuntamento rappresenta un bivio: rispettarlo significa mantenere i benefici della rottamazione, ignorarlo comporta conseguenze immediate e stringenti.

Rottamazione quater, come mettersi in regola

Chi non effettua il pagamento entro le scadenze stabilite decade automaticamente dai vantaggi della rottamazione quater. Gli importi già versati vengono considerati come acconto sui debiti residui, senza alcuna agevolazione. Questo significa che il canale per accedere alla nuova pace fiscale prevista dalla rottamazione quinquies, almeno per chi non ha rispettato la scadenza, rimane chiuso.

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ricorda che la regola è ferrea: basta il mancato pagamento di una sola rata o un versamento parziale per determinare la decadenza. Per chi rientra nella categoria dei riammessi alla definizione agevolata, la scadenza riguarda la seconda rata del nuovo piano, mentre per gli altri è la decima rata.

Per agevolare i contribuenti, le somme dovute possono essere versate in modalità sia online sia offline:

  • Online: tramite canali telematici delle banche, Poste Italiane, prestatori di servizi di pagamento aderenti a pagoPA, il sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione e l’App Equiclick.
  • Offline: presso sportelli bancari e postali, tabaccherie e ricevitorie abilitate, ATM compatibili e uffici dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione su appuntamento.
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Il consiglio degli esperti è di non attendere l’ultimo giorno, perché ogni ritardo comporta automaticamente la decadenza dai benefici e l’obbligo di passare alla rateizzazione ordinaria. A seconda dell’importo e della documentazione disponibile, è possibile dilazionare i pagamenti fino a un massimo di 120 rate mensili. Le condizioni cambiano significativamente: per i piani senza documentazione fino a 120.000 euro sono previste fino a 84 rate, mentre quelli documentati possono estendersi fino a 108 rate a partire dal 2029. In questo modo, il contribuente può distribuire il debito in un arco temporale più ampio, ma rinuncia alle facilitazioni previste dalla procedura agevolata.

Al momento non sono previste eccezioni per chi non salda entro il 30 novembre e la rottamazione quinquies non offre una scorciatoia immediata. Anche le possibili modifiche discusse nella Manovra 2026, pur potendo introdurre strumenti aggiuntivi in futuro, non incidono sulla scadenza ormai imminente, che resta tassativa e priva di proroghe.

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